Quando sono fuori in viaggio all'estero non mi sogno minimamente di avvicinarmi ad un ristorante italiano. E quando torno la prima cosa che mi cucino è un piatto di spaghetti. Solo dopo essermi seduta davanti ad un piatto di spaghetti mi sento a casa.
E quel pomeriggio in ufficio stavo progettando il primo piatto che mi sarei preparata appena tornata a casa. Ero rientrata proprio il giorno prima dalle vacanze. Un fantastico soggiorno di oltre un mese negli USA di cui gli ultimi giorni trascorsi a New York City. Era la prima volta che andavo a NYC e quella città mi aveva affascinato. Ero nel pieno dei pensieri sulla tanto agoniata cena e ancora totalmente stordita dal fuso orario quando un mio collega entra nella mia stanza e mi dice: "vieni subito nel mio ufficio a vedere la diretta sulla CNN, le torri gemelle vanno a fuoco".
E mentre ci piantavamo davanti allo schermo (dove saremmo rimasti tutto il resto del pomeriggio a guardare in diretta il crollo delle due torri) lui, sapendo del mio viaggio, mi dice: "ma tu fino a ieri l'altro non eri proprio lì?"
Per un attimo mi sono fermata a riflette, poi ho realizzato. Appena 2 giorni prima ero felicemente a passeggio sulla Fifth Avenue, mi ero fermata affascianta sotto le Twin Towers. Dalla strada, alzando la testa, faceva impressione quanto erano alte e imponenti, quasi non si vedeva la fine. Mi sentivo così piccola lì sotto, un moscerino davanti a quei due giganti di vetro e specchi. Due mostri sontuosi e affascinanti. Mia cugina (con cui ero a passeggio) mi disse: "dai, saliamo. Da lì sù c'è una vista spettacolare". All'inizio non volevo andarci. Mi intimoriva anche solo salirci lì sù. Poi la mia audace accompagnatrice (newyorkese purosangue) mi fa notare: "non puoi essere arrivata fino qui e adesso non voler salire fino all'ultimo piano, è assurdo". Mi sono fatta coraggio e sono andata. Mi ricordo dell'ascensore rapidissimo e poi dell'altro che abbiamo dvuto prendere. Mi ricordo una marea di gente che andava e veniva. Moltissimi per lavoro, tanti altri in visita, come me. Mi ricordo della vista mozzafiato da lì sù: indescirvibile.
Poi il mio collega dell'ufficio mi ha alla realtà: "Guarda! Guarda! C'è gente che si butta giù!! Guarda, oddio crolla, stà crollando!!"
Era pomeriggio nel nostro ufficio, poco più delle 10 del mattino a NYC. Le torri crollavano e l'unica cosa che riuscivo a pensare era che io due giorni prima ero là. Proprio di mattina, proprio a quell'ora, perché era la nostra prima tappa della giornata.
Sono tornata a casa quella sera stordita, dal fuso orario e da quello che avevo visto in TV.
Come da programma mi sono preparata il mio piatto di spaghetti per cena. Ero a casa ed ero stata una delle ultime turiste del World Trade Center.
Incredibile.
Ingredienti per due persone:
g 180 di spaghetti grossi tipo vermicelli
5-6 pomodori tipo a grappolo
g 50 di rughetta
uno spicchio di aglio
qualche cappero (facoltativo)
olio evo, sale e pepe per condire
In una padella antiaderente mettete un filo di olio, aglio e i capperi. Accendete a fuoco vivace e aggiungete i pomodori tagliati a spicchi grossi. Aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere per dieci minuti circa (se necessario aggiungete un goccio di acqua). Aggiungete a rughetta, mantecate il tutto e spegnete.
Intanto cuocete in acqua bollente salata gli spaghetti. scolateli al dente e rigirateli nella padella con i pomodori e la rughetta. Girate per bene, impiattate e servite.
Facili, velocissimi, leggeri e gustosi. Meglio di così!
Ciao, che esperienza viverla dal vivo! Perfetti dopo una scena così gli spaghetti...semplici e con tutto il sapore di casa.
RispondiEliminabaci baci
buoni gli spaghetti!!
RispondiEliminaCara Elle, leggo il tuo post e mi si stringe il cuore. Mi viene da piangere se penso alla immensa tragedia ed alla città che ha perso per sempre il suo famoso skyline. Noi la possiamo ricordare com'era ma è triste consolazione. Ti abbraccio cara. Pat
RispondiEliminaOh, such a sad memory to remember. But, we shall not forget!
RispondiEliminaaleggere il tuo post mi sono venuti i brividi. Credo che questa sia una delle cose che hanno sconvolto di più tutto il mondo negli ultimi anni.Pensare che tiìu eri li due giorni prima fa ancora più effetto.
RispondiEliminaOttima idea la rughetta, domani la aggiungo anch'io al mio piatto preferito ;)
Un bacione
Posso solo immaginare le tue sensazioni! Terribile!
RispondiEliminaspaghettiiiii1 che favola
RispondiEliminabrava
cioa cris
Come a Violetta anche a me leggere il tuo post mi ha messo i brividi. Credimi, ho un groppo alla gola.
RispondiEliminaUn'esperienza incredibile!
Deliziosi gli spaghetti, anche per me fanno casa e buona cucina.
Baci
Giovanna
Anch'io stavo in ufficio. Guardavamo da una piccola TV allestita per questo evento incredibile.
RispondiEliminaRicordo tutto bene di quel periodo, tante cose che non avrei potuto immaginare. Da lì a poco avrei cambiato datore di lavoro. E poi avrei fatto un colloquio in OpenJob a Pomezia..
What a tragedy and scary thoughts for you that day. We were in Hawaii then and were shocked when our son called early in the morning and told us what happened. Love your spaghetti dish!
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