Challah, ovvero il pane dello Shabbat, il sabato ebraico, giorno del riposo settimanale.
Per chi è osservante la sua preparazione è quasi un rito.
Si impasta il venerdì mattina e va fatto lievitare e cuocere prima del tramonto. Prima cioé che compaiano tre stelle in cielo, momento in cui si entra appunto nello Shabbat e momento superato il quale ogni attività lavorativa va (andrebbe) sospesa.
Da un impasto si ricavano due trecce di pane, che stanno a rappresentare le manne cadute dal cielo durante l'esodo dall' Egitto. Il pane intrecciato va poi coperto da un panno bianco che stà a rappresentare la rugiada di cui era ricoperta la manna del mattino.
Le innumerevoli ricette che si trovano in giro per i blogs prevedono tutte le uova.
Io vi presento questa versione senza uova, molto più leggera e delicata.
Ingredienti:
g 500 farina 00
1/2 cubetto di lievito
1 cucchiaio di sale
1/2 cucchiaio di zucchero
1 tazzina di olio extra vergine di oliva+olio per spennellare
due manciate di semi di sesamo
Impastate la farina con il lievito, il sale e lo zucchero unendo l'olio e tanta acqua quanto basta e lavorate l'impasto fino a formare una palla che lascerete lievitare almeno 5 ore, rimodellandola di tanto in tanto.
A lievitazione ultimata dividete l'impasto in due parti. Ogni parte la ridividerete in tre, formando tre scisce, da cui lavorerete una treccia.
Fate lo stesso con l'altra parte di impasto. A trecce ultimate, spennellatele con olio e spolverate con abbondanti semini di sesamo.
Infornrate a 170° per 25 minuti circa fino a che il pane non diventa bello dorato.
E buon appetito!
Splendida, mi piacciono queste preparazioni con una storia...
RispondiEliminache meraviglia! belle queste tradizioni e bello il significato dato a questo gesto!
RispondiEliminabellissima ricetta, il pane, specie se legato ad una tradizione o alla memoria, ha sempre un aura affascinante!
RispondiEliminaI love, love this bread and I've never made it but will have to try it. It looks delicious and the history with it is interesting. Thanks!
RispondiEliminaE' una vita che voglio fare questo pane, ma ho così tante ricette da provare che chissà quando ci riuscirò. Il tuo è splendido, come la storia che c'è dietro.
RispondiEliminaDora
Grazie per averci raccontato questa tradizione,è sempre bello sapere l'origine e la storia di una ricetta.Questo pane parla da solo!!Un bacio!
RispondiEliminaThis is a beautiful bread. Love Story That Goes With It!
RispondiElimina@Arabafelice:anche a me piacciono, è come cucinare un pezzetto di cultura....
RispondiElimina@Ely:è vero sono tradizioni favolose che non andrebbero mai dimenticate
@B&B:molto affascinante, sono d'accordo con te!
@Pam:let's try it's not diffcult and you'll love it!
@Dodò:non c'è fretta ma provalo, non te ne pentirai!
@Damiana:è un piacere, sono fettine di cultura che andrebbero sempre condivise e divulgate il più possibile
@Lyndsey:Thank you, it's not only beautifull, it's very good!!! :)
Thanks for stopping by my blog. I always wanted to make Challah bread. Maybe it is time to do so :) You have a great weekend.
RispondiEliminaI LOVE Challah and I have never made it. I always run to the bakery to pick it up. Thanks for the inspration, I am going to give it a try!
RispondiEliminamolto interessante questo pane...e che bello poter imparare qualcosa degli altri posti... un bacio
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